Percorre il suo cammino
Il grande gabbiano dal dorso nero,
Timoniere del sole.
Sotto di lui, l’acqua.
Adesso il mondo sonnecchia ancora
Come nell’acqua una pietra variopinta.
Giorno indecifrato. Giorni -
Come caratteri aztechi!
Musica. E io resto imprigionato
In questo arazzo.
Le braccia sollevate – come una figura
D’arte rurale
Tomas Tranströmer
Bella poesia, piena di ermetismo e simboli... come città però avrei visto Venezia!
RispondiEliminaUn abbraccio
Bella foto, bella città e adoro i gabbiani..ma di più la mia STEFY....+++++
RispondiEliminamolto bella questa poesia....
RispondiEliminacomplimenti
Bel post!
RispondiEliminaBuona domenica
Ciao Stefy, rieccomi qui stanca ma almeno a casa, pronta a ricaricarmi prima di un altro viaggio di lavoro.
RispondiEliminaMolto suggestiva la fotografia di Stoccolma, quando ci sei stata?
Un abbraccio
Mary
Grazie a tutti voi per essere passati..un grosso abbraccio.
RispondiEliminaStefy, me encantó la fotografía, esas suaves holas como acariciando el mar! Un abrazo.
RispondiEliminaCiao Stefy, bellissima poesia accompagnata da una bellissima immagine di questa straordinaria città in cui vi è un grande rispetto per la dimensione umana!
RispondiEliminaUn abbraccio!
bellissima la poesia e bellissima anche la foto! prima o poi ci riuscirò ad andare in svezia!! buona serata, ciao Andrea
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